{"id":4943,"date":"2021-06-12T16:52:34","date_gmt":"2021-06-12T14:52:34","guid":{"rendered":"https:\/\/www.bsmarketing.it\/?p=4943"},"modified":"2022-08-10T16:29:44","modified_gmt":"2022-08-10T14:29:44","slug":"i-negozi-fisici-sono-destinati-a-sparire-oppure-resteranno-in-piedi-e-se-continueranno-a-esistere-in-che-modo-lo-faranno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bsmarketing.it\/2021\/06\/12\/i-negozi-fisici-sono-destinati-a-sparire-oppure-resteranno-in-piedi-e-se-continueranno-a-esistere-in-che-modo-lo-faranno\/","title":{"rendered":"I negozi fisici sono destinati a sparire oppure resteranno in piedi? E se continueranno a esistere, in che modo lo faranno?"},"content":{"rendered":"\t\t
Ci siamo chiusi la porta di casa alle spalle per diversi mesi.<\/p>
Questa singola azione, moltiplicata a livello globale fino a oggi, ha generato nel mercato digitale quella che potremmo definire “febbre da e\u2011commerce”.<\/p>
Non solo sono nati molti pi\u00f9 e\u2011commerce in questo periodo di lockdown, ma i consumatori stessi si sono avvicinati di pi\u00f9 a questa forma di shopping. E secondo i dati finora registrati, questa tendenza ad acquistare online non si sgonfier\u00e0 in un futuro post\u2011pandemico, anzi.<\/p>
Ecco dei dati utili a comprendere la grandezza di questo boom dello shopping online:<\/p>
In questo contesto la domanda che vogliamo porci \u00e8 la seguente:<\/p>
Qual \u00e8 il posto dei negozi fisici in questo futuro che, secondo i dati, si attesta essere dominato dallo shopping online piuttosto che da quello fisico? Il mercato del retail \u00e8 destinato a fallire e i negozi fisici a sparire?<\/p><\/div>
Rob Garf, vicepresidente e direttore generale per la vendita al dettaglio di Salesforce, ha spiegato come il processo di fornitura sia rimasto uguale negli ultimi 100 anni.
Un processo che riguarda l’imballaggio, la spedizione e infine la consegna dell’ordine effettuato dal cliente.
Bene, oggi i negozi fisici stanno cambiando e nella loro evoluzione stanno portando un’aria di novit\u00e0 anche nel processo di fornitura.
“Ora \u00e8 pi\u00f9 un modello hub\u2011and\u2011spoke, e quell’hub in molti casi \u00e8 il negozio fisico”, afferma Garf.
Significa che i negozi fisici stanno rispondendo al desiderio dei clienti di acquistare un articolo online e ritirarlo in un negozio vicino, magari senza dover scendere dall’auto.
Oppure, al contrario, stanno rispondendo alla tendenza per cui un cliente vede un articolo in negozio e desidera acquistarlo facilmente online in un secondo momento, con spedizione veloce.
Entrambe queste tendenze ci fanno capire una cosa: i retailer stanno e devono smettere di trattare e\u2011commerce e negozio fisico come attivit\u00e0 separate, con inventario separato e sistemi di gestione separati.
Un rivenditore leader su questo fronte \u00e8 Target, che ha affermato che i suoi negozi hanno soddisfatto il 95% delle sue vendite, online e offline, fino alla fine di gennaio.
John Mulligan, direttore operativo di Target, ha affermato che costa circa il 90% in meno quando un cliente ritira un ordine online in negozio piuttosto spedirglielo a casa da un magazzino.
Allo stesso modo, John Morris, capo della pratica industriale e al dettaglio presso CBRE, una grande societ\u00e0 immobiliare e di investimento commerciale, condivide le stime secondo cui elaborare un reso per un acquisto online costa la met\u00e0 quando il cliente lo porta in un negozio anzich\u00e9 rispedirlo.
Questo perch\u00e9 si risparmia sul trasporto e si tende a ridurre la perdita o il danneggiamento delle merci.
Inoltre, porta i clienti nel negozio, dove potrebbero effettuare un altro acquisto.<\/p>
Il valore del negozio come punto vendita sta diminuendo man mano che le vendite si spostano online, dove tutto \u00e8 pi\u00f9 rapido e spesso anche semplice ed economico.
Per questo la vendita al dettaglio esperienziale di cui abbiamo parlato prima, in cui l’ambiente del negozio \u00e8 di per s\u00e9 un’attrazione, sta diventando pi\u00f9 importante.
Ma questo cambiamento va pi\u00f9 in profondit\u00e0 di quanto si possa pensare:
“La tendenza sta andando verso l’esperienza, ma \u00e8 esperienziale in molti modi diversi grazie ai quali si sta davvero creando una partnership tra cliente e retailer. Non si tratta pi\u00f9 solo di un posto fisico dove andiamo a comprare qualcosa.”, afferma Mina Fader, amministratore delegato della vendita al dettaglio nel centro di ricerca a Wharton.
Fader osserva come Petco, un negozio di cibo per animali e altri articoli annessi, offra anche toelettatura e cure veterinarie o come Best Buy, un rivenditore di elettronica, offra anche servizi di risoluzione dei problemi e riparazione.
Il punto \u00e8 che in questi luoghi la vendita diventa secondaria, perch\u00e9 le persone li visitano per sopperire a quello che non possono fare online.
Quindi vedere e toccare i prodotti in prima persona, conoscere un articolo o il marchio dietro di esso, spesso lasciando l\u00ec il prodotto e acquistandolo in seguito online.
In questo contesto, cambia il lavoro degli addetti alle vendite che diventano come addetti all’assistenza, consiglieri e partner che condividono la decisione di acquisto.<\/p><\/div><\/div>
La \u201cfebbre da e\u2011commerce\u201d e la reazione del retail\u00a0\u00a0L’argomento Vi interessa parecchio vero? Eh si\u00a0\u00e8 davvero molto attuale e riguarda moltissime imprese.\u00a0Noi di Bs Marketing ci siamo fatti la nostra idea e vi vogliamo aiutare a farvi la vostra.Per questo Vi proponiamo un interessante articolo riportato da Marketers Family\u00a0 e uscito ai primi di giugno …<\/p>\n